Casa Leopardi
Casa #Leopardi stagione 2022.
Marco domani vorremmo visitare Recanati e la casa di Leopardi, cosa mi consigli?
in 2 righe vista da Me , oggi ho da fare diversi check-in, siete tanti al Garolina# …
Casa Leopardi è la dimora natale di Giacomo e antica residenza della sua famiglia. Un luogo ancora vivo, parte di esso ,tuttora è abitato dai suoi discendenti. Un luogo dove scoprire l’anima del poeta . Appena saliti nel piano superiore verrete avvolti dal profumo antico di pergamene, di vita passata,lontana,vissuta ,nostalgia di un tempo lontano un luogo antico e magico dove immergersi nelle sue liriche e riviverne l’emozione, grazie anche ai percorsi di visita disponibili. Carinissima da vedere è la piazzetta di Recanati, i numerosi negozietti e localini dove si possono mangiare i “vicingrassi” piatto marchigiano simile alla lasagna , con la differenza nel numero di strati di pasta sovrapposti, di più non vi dico , dovete assaggiarli .
Al sabato mattina c’è il mercato di paese, quello settimanale , dove sarete avvolti nella lingua dialettale marchigiana e dalla diversità dei suoi accenti, diversi ed unici in ogni paesino marchigiano Tappa obbligatoria prima di rientrare da Me ,al b&b la Garolina del Conero é l’osteria del Moro , sulla strada Regina che vi riporta in direzione di , Una piccola osteria dove potete gustare la vera cucina marchigiana, Mi raccomando,non mangiate troppo dopo c’è da fare la nuotatina serale a San Michele
Da vedere: la Biblioteca dove Giacomo ha compiuto i suoi studi, un museo permanente, un’esperienza multimediale e la casa dove visse Teresa Fattorini, la “Silvia” del celebre canto.
Dal 21 marzo 2020 sono aperti al pubblico per la prima volta parte del piano nobile e gli appartamenti dove Giacomo abitò assieme ai suoi fratelli , le piccole camere si raggiungono da un chiostro interno ,
confinante con un vecchio convento di suore
Primo di sette, questo figlio dimostrò fino dai primi anni una straordinaria intelligenza ed un particolare desiderio di conoscere, pur non tralasciando i giochi dell’infanzia e godendo della gioiosa compagnia dei fratelli.
Come annota il padre in un registro familiare memoria dei principali eventi della famiglia attraverso i secoli: “A dì 29 giugno 1798. Nacque alle ore 19 il mio primo figlio, maschio, partorito da mia moglie Adelaide felicemente, sebbene dopo tre giorni interi di doglie……… A dì 30 fu battezzato il dopo pranzo nella nostra parrocchia di Monte Morello, dal padre Luigi Leopardi filippino, mio zio, e lo levarono al sacro fonte li allora Cittadini Filippo Antichi mio suocero, e Virginia Mosca mia madre.”
OVE ABITAI FANCIULLO
Dopo oltre due secoli, per la prima volta, Casa Leopardi apre al pubblico i luoghi dell’anima di Giacomo.
“Ove Abitai Fanciullo” è un itinerario di visita che consente l’accesso ai saloni di rappresentanza del palazzo, alla galleria con le sue collezioni d’arte, al giardino che ispirò gli immortali versi de Le ricordanze e agli appartamenti del Poeta.
Un testo ‘eccezionale’
Un lungo poemetto La ginestra è il testo più lungo dei Canti: le sue sette strofe hanno dimensioni eccezionali e i suoi lunghi periodi si snodano a volte a cavallo di decine di versi (vv. 17-32, 98-110, 167-185). Si tratta, quindi, di un vero e proprio poemetto lirico-filosofico, che per dimensioni e per genere può ricordare i Sepolcri di Ugo Foscolo: dai Sepolcri lo distingue, però, un superiore grado di innovazione, di audacia formale e di radicalità intellettuale.
Varietà di stile e di tono. Lo stile della Ginestra è molto vario e intreccia in modo inestricabile toni diversi: quelli aspri e infuocati della polemica, quelli difficili e sublimi della contemplazione che produce ragionamento, e quelli più dolci del dialogo lirico.
Sette strofe La materia è distribuita nelle sette strofe in modo che ognuna costituisca un’unità tematica e presenti una ricca gradazione di toni, dal sarcasmo all’invettiva, dalla compassione all’elegia commossa.